È stato usato per secoli per le sue qualità psicoattive nei rituali, nella medicina domestica, nella produzione di droghe e anche negli atti di vendetta.
Gli indiani ne conoscevano già gli effetti e, a seconda della dose assunta, causavano allucinazioni, forte ubriachezza o morte per paralisi respiratoria.
Si distingue per il cattivo odore dei suoi fiori
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